Corso Sicilia, 51 - Torino

lun-gio: 9.00-19.00 – ven: 9.00-17.30

Ci dispiace, siamo chiusi.

TERAPIE / PARODONTOLOGIA

Parodontologia

La parodontologia è la disciplina odontoiatrica che si occupa dei tessuti che circondano il dente e lo sostengono. L’insieme di questi tessuti viene definito “parodonto” o “tessuto parodontale” ed è costituito da:

  • La gengiva.
  • Il cemento che ricopre la radice del dente.
  • L’osso alveolare della mascella e della mandibola, dove sono contenuti i denti.
  • Il legamento parodontale, attraverso il quale il dente è saldamente ancorato all’osso.

Le malattie parodontali colpiscono questi tessuti portando, se non trattate, alla progressiva riduzione di supporto attorno ai denti con conseguente aumento della mobilità e possibile perdita dei denti.

L’obiettivo della Parodontologia è mantenere in salute le gengive e gli altri tessuti parodontali per conservare a lungo termine la dentatura naturale senza ricorrere a impianti o protesi.

team parodontologia

Lo sapevi che la malattia parodontale colpisce il 72% degli Italiani sopra i 30 anni?

Parodontologia: domande frequenti.

Quali sono le principali malattie Parodontali?

Le principali patologie parodontali sono la gengivite e la parodontite. Entrambe possono presentarsi in forme lievi o gravi e in forme localizzate o generalizzate.

Che cos’è la parodontite?

La parodontite , nota anche come malattia parodontale, parodontopatia o piorrea, è una malattia infiammatoria cronica ad eziologia batterica che interessa tutti i tessuti di sostegno del dente, da quelli superficiali a quelli più profondi.

Quando si instaura questa malattia si assiste ad una progressiva retrazione dell’osso di sostegno e della gengiva che lo riveste, con possibile aumento della mobilità e, nei casi molto trascurati e gravi, successiva perdita del dente.

Il tipico segno della parodontite è la presenza delle “tasche parodontali”, che sono degli spazi molto stretti che si creano tra la gengiva e il dente in seguito alla retrazione dell’osso. Più le tasche sono numerose e profonde, peggiore sarà la prognosi.

Le tasche sono i siti dove si sviluppa l’infezione parodontale, perchè al loro interno si depositano i batteri della placca batterica organizzati in un biofilm molto tenacemente adeso alla radice del dente, impossibile da vedere e quindi da rimuovere con lo spazzolino a casa.

Il parodontologo e l’igienista dentale, con l’utilizzo di strumenti specifici, sono in grado di individuare ed eliminare il problema, riuscendo a tenere sotto controllo la malattia.

La parodontite è una malattia subdola, che molto spesso non provoca dolore e della quale il paziente si accorge solo in uno stadio già avanzato, cioè quando i denti iniziano a muovere.

E’ quindi molto importante, come per qualsiasi malattia, una diagnosi e un trattamento precoce.

Quali sono i sintomi della parodontite?

La parodontite può rovinare l’estetica, l’armonia e il comfort del sorriso, perché può provocare arrossamento, sanguinamento e gonfiore gengivale (ascesso parodontale), alitosi, recessioni gengivali con esposizione della radice (e conseguente aumento della sensibilità dei denti), spostamento e caduta dei denti con supporto molto ridotto. Attenzione: nessuno di questi segnali va sottovalutato.

Il paziente con parodontite grave può inoltre avere problemi funzionali (scorretta masticazione) e di fonazione (difficoltà a parlare).

Quali sono le cause della parodontite?

Nella maggior parte dei casi, la causa dell’infiammazione è il deposito della placca batterica sulla superficie del dente, non correttamente rimossa attraverso lo spazzolamento e quindi la sua successiva calcificazione in tartaro.

Il tartaro si deposita sui denti in modo molto tenace, impossibile da rimuovere con le normali pratiche di igiene orale domiciliare; per questo la cura della parodontite deve sempre passare attraverso una visita e cura specialistica.

Un’altra possibile causa di comparsa della parodontite è una forte suscettibilità genetica familiare, che può far sviluppare la malattia anche in pazienti molto giovani e con una buona capacità di pulizia della placca batterica (parodontite aggressiva).
La malattia parodontale può, inoltre, essere favorita da fattori secondari, quali:

  • stress,
  • fumo,
  • malattie immunitarie,
  • squilibri ormonali,
  • protesi dentarie non adeguate,
  • uso di alcuni farmaci,
  • scorretta alimentazione.

Come si cura la parodontite?

Sono disponibili progressive terapie al fine di contrastare la malattia:
  • Igiene orale professionale che rimuove tutta la placca e il tartaro sui denti e nelle parti più superficiali delle tasche.
  • Levigatura radicolare che rimuove il tartaro nascosto sotto la gengiva, all’interno delle tasche parodontali. Questa procedura viene effettuata attraverso l’utilizzo di polveri altamente disinfettanti, strumenti ultrasonici e manuali.
  • Interventi chirurgici per pulire alcune parti profonde, quindi difficilmente raggiungibili, delle tasche oppure per recuperare parte dei tessuti perduti, come innesti di gengiva e di osso (sono in alcuni casi specifici).
A differenza della gengivite, la parodontite è una condizione non reversibile, perché l’osso perso non sarà mai recuperabile totalmente. Però, con le cure attente da parte di igienisti dentali e medici parodontologi specializzati, è possibile stabilizzarla anche per lungo tempo, evitando così che possa progredire.

Quali sono i principali trattamenti per la parodontite?

I trattamenti iniziali per rimuovere il tartaro sono eseguiti con strumenti manuali o a ultrasuoni. Gli antibiotici sono utilizzati solo in caso di parodontite aggressiva e in fase attiva. Per ciò che riguarda il trattamento chirurgico il discorso è più complesso. Si distinguono due tipi di chirurgia:
  • la chirurgia ossea resettiva, che rimodella l’osso eliminando totalmente la tasca infetta;
  • la chirurgia rigenerativa, che cerca di riattivare la crescita di nuovo tessuto mediante innesti di biomateriali.

Cos’è la gengivite?

La gengivite può essere considerata la premessa della parodontite. Essa provoca sanguinamento, rossore e gonfiore delle gengive, ma è un passaggio reversibile se è riconosciuta e trattata tempestivamente.

Quali sono i rischi della gengivite?

Una gengivite non trattata può portare alla parodontite.

Come si cura la gengivite?

La gengivite può essere tenuta sotto controllo da una buona detersione orale che limita il formarsi della placca. L’unico modo però, per rimuovere la placca trasformata in tartaro è la cosiddetta ‘detartrasi’, eseguita da un odontoiatra o da un igienista. Un procedimento più complesso è la levigatura radicolare: con questa manovra si elimina il tartaro che si è accumulato sotto la gengiva e che si è ancorato alla radice dei denti.

Cos’è la recessione gengivale?

La recessione consiste nella retrazione del tessuto gengivale attorno ai denti con conseguente esposizione delle radici. In questa situazione la radice può diventare ipersensibile e la gengiva non proteggere adeguatamente il dente. Più precocemente la recessione viene trattata, meno invasivo sarà l’intervento per curarla.

Perché la gengiva si ritira?

La causa più frequente di recessione gengivale è uno spazzolamento troppo energico, spesso eseguito con uno spazzolino con setole troppo dure. Altre cause che scatenano il fenomeno possono essere un’igiene non sufficiente, la parodontite, la conformazione sottile del tessuto gengivale e la prominenza delle radici dei denti.

Come si cura la recessione gengivale?

Il trattamento della recessione gengivale prevede, a seconda della gravità del caso, la correzione della tecnica di spazzolamento, una seduta di igiene accurata o la levigatura delle radici esposte.
In alcuni casi specifici è possibile recuperare la naturale condizione di salute gengivale attraverso tecniche chirurgiche che prevedono lo spostamento della gengiva ancora presente o l’innesto di nuovo tessuto che può essere prelevato dal palato.

DENTAL BLOG

Le terapie trattate in studio sicor