TERAPIE /IMPLANTOLOGIA

Implantologia
L’implantologia è la pratica odontoiatrica che permette di ripristinare la piena funzionalità dell’apparato masticatorio compromesso. Tale tecnica consente infatti di ovviare alla mancanza o perdita di denti mediante l’ausilio di impianti dentali.
Un impianto dentale è composto da una particolare vite realizzata in titanio (materiale biocompatibile e quindi ben accettato dall’organismo), inserita nell’osso andando a sostituire la radice del dente mancante. Alla vite verrà poi avvitato o cementato un dente artificiale.
Gli impianti hanno dei vantaggi rispetto alla protesi tradizionale perché:
- Evitano di dover limare il tessuto dei denti adiacenti alla lacuna dentaria, necessaria invece per la sostituzione di uno o più denti attraverso un ponte.
- Permettono di evitare l’utilizzo di protesi rimovibili, con le quali è necessario togliere e rimettere per la protesi per la detersione e che possono essere ingombranti per la lingua e il palato.
Inserire un impianto dentale non è doloroso e , salvo complicazioni, il dolore e il gonfiore dopo l’intervento sono minimi se vengono seguite attentamente le indicazioni fornite dal dentista.
team implantologia
Un impianto dentale è una piccola vite in titanio materiale biocompatibile progettata per sostituire la radice di un dente naturale mancante.
Implantologia: domande frequenti.
Come si inserisce un impianto dentale?
L’inserimento di un impianto dentale è un intervento chirurgico effettuato ambulatorialmente in anestesia locale. Dopo una piccola incisione della gengiva, l’impianto dentale viene inserito nell’osso; la gengiva viene in seguito suturata e la sutura sarà rimossa dopo una decina di giorni.
Per permettere una buona integrazione dell’impianto nell’osso (osteointegrazione) occorrono alcuni mesi. Ci potrebbe volere più tempo in casi particolari in cui, ad esempio, sia indicato rigenerare l’osso perchè insufficiente. Terminato il periodo di guarigione, viene presa l’impronta per inserire sull’impianto il dente mancante. In particolari “fortunate” situazioni è possibile estrarre un dente, inserire l’impianto e collegare il dente sostitutivo nella stessa seduta (impianti post-estrattivi immediati).
L’implantologia moderna permette di inserire impianti anche in pazienti con gravi patologie (cardiopatici, diabetici), ma ogni caso deve essere valutato con molta attenzione, attraverso visite accurate per studiare lo stato di salute generale del paziente, con esami radiologici e clinici mirati, necessari per capire modalità e tempi da adottare.
Per assicurarsi il buon esito di uno o più impianti dentali è sempre fondamentale sottoporsi a controlli regolari per monitorare gengive, impianti e denti. La percentuale di successo nel lungo termine di un impianto è elevata se vengono rispettate alcune accortezze imprescindibili, tra cui un’igiene quotidiana adeguata, sedute periodiche di igiene professionale e controlli radiografici annuali.
Che cos’è la perimplantite?
La perimplantite è la malattia in cui si verifica l’infezione dell’osso e della mucosa in cui sono stati inseriti gli impianti dentali.
A causa di questa infezione, l’osso potrebbe ritirarsi causando , in ultimo stadio, la perdita dell’impianto dentale.
Di solito la perimplantite è preceduta dalla mucosite, che rappresenta l’infiammazione della sola gengiva attorno agli impianti. La mucosite, se intercettata e trattata in tempo, può regredire ripristinando la salute perimplantare.
Quali sono i soggetti a rischio perimplantite?
I soggetti a rischio perimplantite sono coloro che, dopo aver effettuato un impianto dentale, non eseguono un’igiene orale corretta. Nella fattispecie si evidenzia una maggiore incidenza della patologia su fumatori e su pazienti con suscettibilità alla malattia parodontale.
Quali sono i sintomi riconducibili a perimplantite?
I sintomi della perimplantite si manifestano a carico della gengiva che circonda l’impianto. Questi possono essere arrossamento, gonfiore, sanguinamento, fuoriuscita di pus e, nei casi più gravi, la mobilità dell’impianto.
La perimplantite è una malattia rapidamente progressiva e che si sviluppa dei tessuti profondi (invisibili agli occhi), quindi è importante consultare uno specialista subito dopo aver notato anche solo uno di questi segni ed eseguire regolarmente controlli radiografici e clinici.
Come intervenire al manifestarsi dei sintomi di perimplantite?
Il consiglio è di rivolgersi rapidamente da uno specialista, che attraverso corretti protocolli di detersione delle superfici implantari (da quelle superficiali a quelle più profonde), riuscirà a tenere sotto controllo la malattia.
Se si interviene adeguatamente durante lo stadio iniziale della malattia (mucosite) i sintomi possono regredire. Se la perimplantite si aggrava, compromettendo l’osso attorno all’impianto, si renderanno necessari interventi chirurgici di rigenerazione ossea al fine di riportare la salute attorno all’impianto.