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Rivestire un dente con una corona rientra tra le strategie di odontoiatria conservativa, in quanto consente di salvare almeno parte della struttura naturale. Spesso, invece, la corona viene applicata ad un impianto che sostituisce la radice del dente estratto.
In ogni caso, la realizzazione di una corona rappresenta la parte finale di molti interventi odontoiatrici mirati a ripristinare funzionalità ed estetica della dentatura danneggiata o persa.
Prima di vedere quali siano i casi in cui la realizzazione di una corona è necessaria, rispondiamo a qualche domanda sul tema.
La corona dentale è un supporto di tipo protesico che serve a ricoprire un dente danneggiato o un impianto dentale, restituendo al paziente le qualità funzionali ed estetiche perdute.
Anche se spesso si parla di corona dentale, indicando la parte dura del dente naturale, in genere, con questo termine si fa rifermento ad una protesi fissa, chiamata anche capsula.
Se la parola capsula è spesso usata come sinonimo di corona, quando si parla di incapsulamento del dente si indica, in genere, una pratica di tipo conservativo, che implica la presenza residua di almeno una parte del dente naturale. Negli altri casi, invece, la corona rappresenta una riabilitazione protesica su impianto dentale.
La capsula o corona, a differenza di ponti e dentiere, viene applicata al singolo dente e si presenta, all’esterno, proprio come la parte dura e visibile dello stesso. Si compone di un’armatura interna solida e resistente, fatta di leghe metalliche, e di un rivestimento esterno, finalizzato ad assicurare una superficie masticatoria resistente e a garantire un aspetto estetico quanto più vicino possibile a quello naturale.
In merito all’involucro esterno esistono:
Quando il dentista decide di comprendere nell’intervento odontoiatrico l’inserimento di una corona, in genere, procede seguendo queste fasi:
Risulta chiaro come, dal terzo step in poi, la realizzazione di una corona dentale sia uguale in tutti i casi. Si tratta di una procedura che non fa male, ma che richiede, nelle ore successive alla sua realizzazione, qualche attenzione particolare. Il paziente, infatti, dovrà, ad esempio, evitare di masticare sulla protesi e, comunque, evitare in toto cibi duri o croccanti.
La durata di un dente incapsulato o di una corona dentale dipende da vari fattori, tra i quali risultano importanti la condizione del dente naturale, se ancora presente in forma residuale, e le abitudini di vita e di igiene orale del paziente.
Anche la capsula dentale, infatti, richiede un’igiene orale quotidiana accurata e regolare, che includa lo spazzolamento e l’uso del filo interdentale. A questo va aggiunta la necessità di sottoporsi a controlli periodici e a sedute di igiene dentale professionale ogni 6 mesi.
Dopo queste doverose premesse, rispondiamo ora alla domanda iniziale: quando si rende necessario realizzare una corona dentale?
Rispondendo a questo quesito, distinguiamo anche i casi in cui è possibile incapsulare un dente da quelli in cui, invece, l’unica strategia disponibile è quella di realizzare una corona su impianto.
Le situazioni che portano all’impiego di una corona sono le stesse, ma sarà la loro gravità a decidere se sia sufficiente un incapsulamento o se si debba procedere all’estrazione del dente.
Ecco le principali:
Come appena visto, sono diverse le motivazioni che possono portare alla necessità di ricorrere all’incapsulamento di un dente. In questi casi si parla di intervento conservativo, in quanto si tende a salvare la parte sana del dente, qualora essa sia sufficiente a garantire la stabilità alla corona. Incapsulare il dente danneggiato ha, in questi casi, lo scopo di proteggerlo da ulteriori peggioramenti che potrebbero comprometterne la stessa esistenza.
Per incapsulare il dente occorre che almeno una parte di esso sia recuperabile e stabile. In Studio Sicor, ad esempio, lavoriamo sempre in ottica conservativa, mirando, cioè, a salvaguardare ed a mantenere quanto più possibile la dentatura naturale del paziente. Questo, tuttavia, non sempre è possibile, in quanto, a volte, la gravità delle situazioni appena viste può essere tale da lasciare una parte residuale di dente non sufficiente a reggere una corona. Quando, ad esempio, una frattura intacca anche la radice o un’infezione è così estesa da implicare l’estrazione del dente, allora si rende necessaria la realizzazione di un impianto.
La corona che verrà applicata alla radice artificiale non sarà diversa da quella che incapsula il dente, ma molto differente è l’intervento che precede il suo posizionamento in un caso o nell’altro.
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