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I sintomi più lievi sono di tipo psicosomatico e comprendono senso di nausea, sudorazione eccessiva, bocca asciutta, vomito, che possono verificarsi prima e/o durante la seduta.
Quasi sempre la paura è di tipo generalizzato, anche se, in alcuni casi, possono manifestarsi fobie specifiche, focalizzate su uno o più aspetti della visita dentistica, come ad esempio:
Negli adulti, la paura del dentista può assumere le sembianze di una vera e propria sindrome ansiosa, che può essere legata ad una predisposizione del soggetto in questo senso, oppure ad esperienze negative vissute in passato in ambito odontoiatrico.
Fino a qualche anno fa, infatti, la pedodonzia era una specialità marginale e, dunque, è probabile che gli adulti di oggi abbiano avuto a che fare con studi dentistici freddi e anonimi, animati da odontoiatri non abituati a riservare attenzioni particolari ai più piccoli.
I pazienti adulti affetti da fobia del dentista mettono in atto comportamenti distintivi, che vanno dall’evitamento, alla necessità di farsi accompagnare in studio, fino all’assunzione di un atteggiamento difensivo/aggressivo nei confronti del medico.
La paura del dentista è molto diffusa tra i bambini, anche se, con ogni probabilità, non si tratta di una fobia specifica, ma di un’avversione ad interagire con ambienti e adulti sconosciuti.
A ben vedere, i bambini non vanno quasi mai volentieri dal dottore, in generale, così come non amano le situazioni nuove di alcun tipo, in particolare se è richiesto loro di collaborare attivamente.
Grande importanza, dunque, in questi casi, riveste l’atteggiamento dei genitori e dell’equipe medica, che devono collaborare al fine di creare un clima rassicurante e coinvolgente, che faccia sentire il piccolo al sicuro.
La paura del dentista, come abbiamo visto, soprattutto negli adulti, può essere legata a traumi infantili, ma anche a false credenze. Dolore e dentista sono due termini che, ancora oggi, vengono abbinati, perché si è ancora legati ad un’idea di odontoiatria che risale agli anni Sessanta.
Oggi, ormai, le tecniche odontoiatriche, soprattutto in ambito di sedazione ed analgesia, consentono di portare avanti qualsiasi lavoro, preventivo o terapeutico, preservando totalmente il paziente dal dolore. Questo concetto dovrebbe essere chiaro a chiunque, perché, se è vero che le fobie non sono razionali, le credenze vanno estirpate, soprattutto quando, come in questo caso, possono avere conseguenze deleterie sulla salute.
La prima conseguenza dell’odontofobia è, come abbiamo visto, la messa in atto di strategie di evitamento, che portano l’individuo che ne è affetto a rimandare all’infinito i controlli e gli interventi odontoiatrici. Ma sappiamo molto bene cosa succede se non si va dal dentista con regolarità… Non è infrequente, infatti, che gli odontofobici decidano, alla fine, di recarsi dal dentista quando ormai la loro situazione è difficilmente recuperabile, se non con interventi endodontici e chirurgici.
Ecco cosa può fare il paziente per agire prima che sia troppo tardi, trovando il coraggio di andare dal dentista, e le strategie che quest’ultimo può mettere in atto per non farlo ricredere.
A volte, contro l’ansia non basta pensare in modo razionale. Ripetersi che sia molto più dannoso evitare il dentista che frequentarlo non è sufficiente a calmare l’angoscia in chi soffre di odontofobia.
Farsi accompagnare da una persona di fiducia da un professionista che trasmette rassicurazione è il primo passo per superare la paura, ma se questo attenua l’ansia anticipatoria, poco vale contro i sintomi che si possono scatenare una volta arrivati in studio.
Ecco che, allora, può essere utile imparare qualche esercizio di respirazione da praticare prima e durante (quando possibile) la seduta dentistica, per indurre uno stato di rilassamento mentale e fisico. Se gli esercizi di prana non dovessero bastare, praticare il training autogeno è sempre un valido aiuto per riprendere il controllo consapevole di pensieri ed emozioni, anche dal dentista.
Chiudere gli occhi e mettere in atto tecniche di visualizzazione positiva aiuterà ad arrivare sereni alla fine della visita, per poter dire finalmente: “Non mi ha fatto male” e innescare un circolo virtuoso degno quasi di una terapia cognitivo comportamentale.
Se il paziente deve fare la sua parte, il medico ha il ruolo più importante per creare un ambiente rassicurante e mettere in atto strategie particolari, in presenza di pazienti fobici.
Da una parte, il medico deve essere empatico, rassicurante, capace di ascoltare e di osservare, per cercare di individuare e non esacerbare le paure specifiche del paziente. Dall’altra, grande importanza riveste l’aspetto dei locali in cui si accoglie il paziente, che devono essere accoglienti e rassicuranti. Infine, dal punto di vista tecnico, contro l’odontofobia grave, il dentista può contare su pratiche come:
In Studio Sicor, sappiamo quanto la paura del dentista possa essere pericolosa. Per questo la nostra attenzione non va solo ai piccoli pazienti, ma anche ai grandi, che da noi potranno trovare:
In sintesi, sai come si supera la paura del dentista in Studio Sicor? Andandoci!
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