Numerazione denti nel bambino e nell’adulto.
Numerazione denti tra nomenclatura e classificazione dentale.
Arcate superiori, arcate inferiori, quadranti, dente n°42, dente n°33: no, non vogliamo dare i numeri, né svolgere una lezione universitaria di odontoiatria. Bensì, vi spiegheremo, in modo semplice e diretto, la numerazione dei denti e i suoi tre sistemi principali di classificazione internazionale.
Ma perché è così importante la numerazione dentale? Per prima cosa per offrire un sistema di classificazione univoco sia per i professionisti che per i pazienti. In secondo luogo per soddisfare determinate esigenze di studio scientifico e di comunicazione. Infatti attraverso dei sistemi internazionali di numerazione denti, più o meno uguali per tutti, si possono abbattere certe barriere linguistiche un po’ insidiose, ad esempio, all’interno della comunità accademica.
Facciamo un esempio pratico: all’interno di un meeting scientifico di settore viene presentato uno studio di odontoiatria, in cui si rende necessario, tra i relatori, un piccolo approfondimento sulla numerazione dentaria. Ecco, in questo caso per poter parlare una lingua comune si rende necessario adottare un altrettanto sistema comune di numerazione. Tutto ciò è quindi indispensabile per rendere possibile un interconnessione tra studi e relativi studiosi senza andare incontro a fraintendimenti, inutili traduzioni e ulteriori spiegazioni ridondanti.
Ma adesso andiamo, pian piano, dritti al nucleo del nostro articolo: quanti denti abbiamo in bocca? Qual è la specifica nomenclatura denti e la loro funzionalità? Lo vedremo di seguito in maniera più specifica.
Indice dei contenuti
Nomi dei denti.
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I denti arcata superiore sono:
- 4 incisivi superiori;
- 2 canini superiori;
- 4 premolari superiori;
- 6 molari superiori (inclusi i denti del giudizio).
Rispettivamente i denti arcata inferiore sono:
- 4 incisivi inferiori;
- 2 canini inferiori;
- 4 premolari inferiori;
- 6 molari inferiori (anche qui inclusi i denti del giudizio).
Funzione dei denti.
Questa precisa classificazione dei denti ci serve anche a capire come, in migliaia di anni di evoluzione, l’essere umano abbia organizzato la sua dieta. Perché diciamo questo? Perché per convenzione l’uomo è un essere onnivoro e quindi ha sviluppato una dentatura umana capace di strappare, masticare e triturare la carne, oltreché, ovviamente, i vegetali.
Per l’appunto, quindi, ogni singolo dente è preposto a determinate funzioni. Analizziamole nel dettaglio:
- i denti incisivi: hanno la funzione di recidere o incidere, tagliare o strappare il cibo di qualunque natura esso sia;
- i canini: nomen omen, come si suol dire. Questa tipologia di denti è predisposta e/o adatta per una dieta carnivora. Infatti, la loro funzione è quella di strappare e sminuzzare i cibi stopposi di origine animale come la carne;
- i premolari: hanno la funzione principale di triturare il cibo e sono una via di mezzo tra canini e molari;
- i molari: rappresentano i denti più grandi di tutto l’apparato dentale. Il loro compito è quello di macinare e sminuzzare il cibo prima che venga inghiottito.
I 3 sistemi di numerazione dei denti umani.
1. Sistema di numerazione dentale sistema ISO o FDI (Fédération Dentaire International).
L’International Standards Organization Designation System, denominato anche sistema ISO, è il metodo di numerazione dei denti più adoperato nel sistema internazionale. È stato implementato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) proprio per attuare uno standard univoco che potesse essere utilizzato quasi ovunque da tutti.
Tuttavia, per numerare e individuare ogni dente si utilizzano due cifre: la prima indica il quadro dove si trova il dente in questione mentre l’altra indica il tipo di dente e che posizione ha all’interno dei 4 quadranti, che sempre in questo codice, sono utilizzati per dividere la bocca in 4 parti.
2. Sistema di numerazione denti universale – Universal Numbering System.
Questa numerazione dei denti è principalmente utilizzata nel sistema di nomenclatura denti americana.
Anche in questo caso vi è il bisogno di dividere la bocca in 4 quadranti. I denti permanenti si numerano sempre con una cifra composta da due numeri. Si parte dal numero 11 che corrisponde all’ultimo dente del primo quadrante e si prosegue in senso orario fino al numero 32 che corrisponderà all’ultimo molare del quarto quadrante. In questo caso, invece, i denti decidui sono indicati da lettere che vanno dalla “A” alla “T”.
3. Sistema di numerazione dentale Palmer Zsigmondy – Palmer Notation Method.
Il sistema di numerazione dei denti Palmer vede le sue origini nel 1861, grazie ad Adolf Zsigimondy e per questo viene anche denominato “Sistema Zsigimondy”. Questa numerazione viene soprattutto utilizzata in ambito militare o in alcune scuole inglesi.
Come sempre si divide la bocca in quattro quadranti, ma i denti non verranno conteggiati come negli altri sistemi ma bensì attraverso una coppia composta da numeri e simboli. Quindi come si contano i denti in questo caso?
Per i denti permanenti si usano i soli numeri da 1 a 8, accompagnati dai simboli (┘└ ┐┌) per indicare il quadrante di riferimento. Per esempio il primo molare inferiore destro sarà indicato con 6┐.
Mentre ai denti decidui vengono attribuite le lettere dalla “A” alla “E” sempre insieme ai simboli già sopra citati.
Numerazione denti da latte o decidui nel sistema ISO.
Per la numerazione denti decidui o da latte si prevede, più o meno, lo stesso criterio dei sistemi precedenti. Al quadrante superiore di destra è assegnato il numero 5 e il 6, mentre per il numero 7 e 8, invece, si indicano rispettivamente il quadrante superiore sinistro, inferiore sinistro ed inferiore destro. I numeri degli elementi dentari decidui, invece, vanno da 1 a 5. Ma quanti denti hanno i bambini? Quanti sono i denti da latte? Beh, sono in totale 10, 5 sull’arcata superiore e 5 cinque sull’arcata inferiore, fino circa a sei anni d’età.
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